Archivi tag: Guerra
Navigazione articolo
La guerra “interiore” di un giornalista in Ucraina
“Ci sono cose che non raccontiamo nei nostri servizi, reportage, racconti. Ma che restano appiccicate all’anima e che non riesci a lavare via“.
Così scrive Cristiano Tinazzi in un passaggio del suo libro “Tutto questo dolore” (Paesi Edizioni), romanzo introspettivo di un reporter sul campo in Ucraina. Conosco Cristiano da anni e nei nostri incontri non si era mai “aperto” sui propri travagli interiori che lo hanno accompagnato per anni in ogni trasferta e lo spingevano a ripartire il più presto possibile. L’armatura che indossava è venuta meno.
Continua a leggere“Non fate del male alla mia famiglia”: il disperato appello di un padre ai terroristi di Hamas
La catastrofe della guerra dimenticata da tutti
Noi giornalisti usiamo spesso il termine guerra “dimenticata” per indicare i molti conflitti nel mondo di cui si parla poco, in particolare sui media italiani. Soprattutto in periodo di Pandemia. Eppure secondo l’UNHCR la più grave catastrofe umanitaria dei nostri tempi sta andando avanti nel quasi totale silenzio internazionale da sei anni. La guerra nello Yemen ha costretto oltre 4 milioni di persone ad abbandonare le proprie case e sono oggi sfollate all’interno del paese, mentre 16 milioni di bambini e donne sono alla fame e senza medicinali. Il numero delle vittime non è calcolabile con precisione.
Continua a leggereCosa non torna nella morte del fotoreporter Andrea Rocchelli
Il 29 settembre si apre il processo di appello per la morte del fotoreporter Andrea Rocchelli e del suo interprete Andrei Mironov, uccisi il 24 maggio 2014 da alcuni colpi di mortaio in Ucraina orientale. Fin’ora l’unico accusato e condannato in primo grado a 24 anni di carcere è Vitaly Markiv, soldato dell’esercito ucraino. Per capire cosa sia accaduto e se sia veramente lui il colpevole, quattro giornalisti, Cristiano Tinazzi, Olga Tokariuk, Danilo Elia e Ruben Lagattollao, hanno realizzato un documentario inchiesta dal titolo “The wrong place”.
Continua a leggereSirte, la sfortunata città sempre in guerra
La guerra torna a bussare alle porte di Sirte, la città libica a metà strada tra Tripoli e Bengasi, più volte contesa e ormai ridotta in macerie. Quando nell’ottobre 2011 sono entrato nel centro abitato al termine di settimane di assedio e poche ore dopo l’uccisione del Colonnello Gheddafi, che qui era nato e qui si era nascosto fino all’ultimo giorno, nelle strade c’erano decine di cadaveri e i palazzi erano in gran parte distrutti. Ho immaginato che sarebbe presto rinata, forse diventata un ridente centro turistico, e invece pochi mesi dopo è arrivato il Califfato Islamico e il suo triste destino prosegue ancora oggi.
Continua a leggereLa battaglia dell’Himalaya tra Cina e India e l’Asia che ribolle
Che cosa sia davvero accaduto lunedi’ 15 giugno a 4 mila metri di altitudine nelle regioni himalaiane del Laddak contese tra India e Cina non e’ ancora del tutto chiaro. Nuova Dehli ha denunciato con non poco imbarazzo la morte di venti soldati, tra i quali un colonnello, mentre Pechino non ha rivelato il numero delle sue vittime. Secondo alcuni non sarebbe stato sparato nemmeno un colpo ma lo scontro, il più grave da decenni, sarebbe avvenuto con pietre e mazze chiodate.
Continua a leggereLo Yemen ai tempi del colera
Diciassette milioni di persone alla fame, una delle carestie peggiori al mondo, 60 mila persone colpite da un’epidemia di colera, diecimila morti nei combattimenti. Lo Yemen è in ginocchio eppure in Italia si parla pochissimo di questo paese in guerra, un conflitto che coinvolge molti paesi arabi e alcune delle mete turistiche più belle del pianeta. “Anche mio zio è finito in ospedale per l’epidemia di colera” ci racconta Laura Silvia Battaglia, una delle giornalista più esperte di Yemen, corrispondente da Sanaa per diverse testate internazionali.
Laura l’ultima volta sei stata nello Yemen a febbraio. Quale situazione hai trovato?
Il Paese è in una devastante crisi umanitaria. In particolar modo il Nord, a causa del blocco commerciale, di beni e di passeggeri sull’aeroporto di Sana’a e sul porto di Hodeida. Continua a leggere
Giornalisti a lezione di guerra
All’estero è quasi obbligatorio, in Italia sta cominciando a diventare una prassi: i giornalisti, i cameraman e i fotografi che vanno sui fronti di guerra devono essere adeguatamente preparati. E così dopo i corsi lanciati dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana assieme allo Stato Maggiore della Difesa, al Corso in memoria di Maria Grazia Cutuli, nascono stages e training camp destinati ai cronisti che vanno a raccontare quanto avviene al fronte con quale nozione sui rischi e la sicurezza. Da pochi giorni si è concluso ad Arvier (val d’Aosta) il primo War Reporting Training Camp. “Chi va in zone di guerra deve essere preparato” ci spiega cristiano Tinazzi, inviato su diversi fronti di guerra, uno dei fondatori dell’iniziativa. Continua a leggere
Iraq: in fuga dalla guerra
Le fotografie che ho scattato nel campo profughi di Baharca, a pochi chilometri da Erbil, nel Kurdistan iracheno. E’ qui che arrivano quanti fuggono dall’avanzata dello Stato Islamico e questo è il campo visitato dal premier Matteo Renzi il 20 agosto. Nel caldo e nella polvere, ci vivono 3 mila sfollati, in tende frustate dal vento oppure in spazi delimitati da teli sotto un grande capannone di cemento. Marzio Babille dell’Unicef è il responsabile delle Nazioni Unite per l’Iraq. Lo abbiamo intervistato. Continua a leggere