Cosa non torna nella morte del fotoreporter Andrea Rocchelli

 

Il luogo dove è morto Andrea Rocchelli

 

Il 29 settembre si apre il processo di appello per la morte del fotoreporter Andrea Rocchelli e del suo interprete Andrei Mironov, uccisi il 24 maggio 2014 da alcuni colpi di mortaio in Ucraina orientale. Fin’ora l’unico accusato e condannato in primo grado a 24 anni di carcere è Vitaly Markiv, soldato dell’esercito ucraino. Per capire cosa sia accaduto e se sia veramente lui il colpevole, quattro giornalisti, Cristiano Tinazzi, Olga Tokariuk, Danilo Elia e Ruben Lagattollao, hanno realizzato un documentario inchiesta dal titolo “The wrong place”.   Continua a leggere

“Vi racconto la guerra nel cuore dell’Europa”

Foto di Fabio Polese

Dal 2014 nell’Ucraina orientale, nel cuore dell’Europa, è in corso una guerra di cui si parla molto poco. Fabio Polese giornalista e fotografo freelance nato nel 1984 a Perugia ha realizzato reportage in diverse zone calde del mondo, Irlanda del Nord, Birmania, Thailandia, Cambogia e Vietnam, Bangladesh, Kosovo, Libano. Da poco è tornato dall’Ucraina dove ha documentato un conflitto che continua nel quasi totale silenzio.

Quale è la situazione che hai trovato in Ucraina? Si combatte ancora?

In Donbass, nonostante se ne parli molto poco e nonostante gli accordi di Minsk dovrebbero garantire una tregua, la guerra continua a fare morti e feriti. Sono stato con i miliziani filorussi nelle prime linee del fronte a Kominternovo e Zaitsevo, dove gli scontri e i bombardamenti sono all’ordine del giorno, documentando sia la situazione militare, sia quella in cui sono costretti a vivere i civili. Ho raccolto tante storie di sofferenza, ma anche di coraggio, orgoglio e di speranza per un futuro migliore. Continua a leggere

La bufala del mercenario italiano in Ucraina


Nei giorni scorsi sono comparsi sul Web tantissimi articoli che prendevano spunto da un breve video apparso su Youtube. Nel filmato si vede un militare armato davanti ad un blindato bruciato in Ucraina che parla con due persone in lingua italiana. Subito sono fiorite mille teorie e titoli da scoop: “Mercenari italiani combattono in Ucraina!”, “Volontari fascisti arruolati da Kiev!” , “Servizi segreti italiani in campo”, ecc… Alcuni blog hanno elencato domande alle quali “qualcuno” doveva dare risposta: chi è l’italiano che combatte? le autorità di Roma ne sono informate? Chi sono gli altri due italiani che compaiono nel video? Se sono giornalisti, perché non si è visto da nessuna parte l’articolo o il servizio? Se sono agenti dei nostri servizi segreti che ci fanno lì? E così via. Continua a leggere