Cinquanta italiani nell’inferno di Bangui

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Cinquanta militari italiani sono arrivati nella Repubblica Centrafricana dilaniata dalla guerra civile. Staranno nella capitale Bangui, presso la base ‘Ucatex’ nell’ambito della forza multinazionale voluta dall’Unione Europea che opera nella capitale del Paese africano dallo scorso 15 giugno, con l’obiettivo di riportare la sicurezza e consentire l’assistenza umanitaria alla popolazione civile minacciata dai violenti scontri tra fazioni opposte iniziati alla fine del 2013, che hanno causato migliaia di vittime e l’esodo di più di un milione e trecentomila persone. Continua a leggere



Iraq: in fuga dalla guerra

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Le fotografie che ho scattato nel campo profughi di Baharca, a pochi chilometri da Erbil, nel Kurdistan iracheno. E’ qui che arrivano quanti fuggono dall’avanzata dello Stato Islamico e questo è il campo visitato dal premier Matteo Renzi il 20 agosto. Nel caldo e nella polvere, ci vivono 3 mila sfollati, in tende frustate dal vento oppure in spazi delimitati da teli sotto un grande capannone di cemento. Marzio Babille dell’Unicef è il responsabile delle Nazioni Unite per l’Iraq. Lo abbiamo intervistato. Continua a leggere



L’ italiana in prima linea contro il virus ebola in Guinea

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L’epidemia di Ebola in Guinea (Africa occidentale) continua a causare decine di vittime e non sembra fermarsi. In prima linea a combattere il virus letale assieme al team di Medici Senza Frontiere c’è anche una ragazza italiana. Si chiama Gabriella Ferlazzo Natoli, 34 anni, siciliana. E’ medico infettivologo e lavora nei centri di isolamento dove vengono ricoverati gli ammalati del terribile male. Continua a leggere



La bufala del mercenario italiano in Ucraina


Nei giorni scorsi sono comparsi sul Web tantissimi articoli che prendevano spunto da un breve video apparso su Youtube. Nel filmato si vede un militare armato davanti ad un blindato bruciato in Ucraina che parla con due persone in lingua italiana. Subito sono fiorite mille teorie e titoli da scoop: “Mercenari italiani combattono in Ucraina!”, “Volontari fascisti arruolati da Kiev!” , “Servizi segreti italiani in campo”, ecc… Alcuni blog hanno elencato domande alle quali “qualcuno” doveva dare risposta: chi è l’italiano che combatte? le autorità di Roma ne sono informate? Chi sono gli altri due italiani che compaiono nel video? Se sono giornalisti, perché non si è visto da nessuna parte l’articolo o il servizio? Se sono agenti dei nostri servizi segreti che ci fanno lì? E così via. Continua a leggere



Addio Camille, fotoreporter uccisa a 26 anni in Africa

Questo articolo è dedicato ad una ragazza dai grandi occhi curiosi, che in 26 anni di vita hanno visto orrori e sofferenze che la maggior parte della gente non vedrà mai. Quegli occhi guardavano dove altri si voltavano dall’altra parte. Per testimoniare, per raccontare quello che spesso il mondo vuol dimenticare o fa finta di non vedere. Camille lo faceva con le fotografie. Continua a leggere



“Io nel convoglio di donne e bambini sotto attacco”

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“In quei momenti bisogna mettere da parte la paura e aiutare le persone che hanno bisogno” racconta Giuseppe Linardi, 28 anni, di Mantova, Emergency Response Coordinator dell’organizzazione Intersos, che nella Repubblica Centroafricana si trovava a bordo di un convoglio con oltre mille sfollati attaccato da uomini armati nei giorni scorsi.

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Quel che ho visto nel baratro del Sud Sudan

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“Se usciamo da qui ci uccidono tutti, uomini, donne e bambini” mi spiega con gli occhi grandi della paura un ragazzo. Sulla fronte ha le tipiche cicatrici segno di riconoscimento delle tribù Nuer ed è terrorizzato come le decine di migliaia che hanno cercato scampo qui nella base delle Nazioni Unite a Juba, capitale di uno sfortunato Sud Sudan. Venerdì un altro campo dell’Onu a Bor pieno di rifugiati è stato attaccato con decine di morti. Quello che è in corso in questa terra d’Africa dimenticata somiglia sempre più ad un genocidio che nessuno sembra in grado di fermare. Questo il racconto del viaggio assieme ai volontari dell’Avsi in un Sud Sudan sull’orlo della catastrofe. Continua a leggere



La festa del fuoco, tra scontri e speranze

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Le foto di Alfredo Macchi a Dijarbakir

Sulle montagne della Turchia, dell’Iraq, dell’Iran e della Siria le popolazioni curde hanno festeggiato il Newroz, la festa del fuoco, l’inizio della nuova stagione secondo la tradizione zoroastriana. Per “zone di crisi” in esclusiva le fotografie della grande festa celebrata il 21 marzo all’insegna dei colori (giallo, rosso e verde, simbolo del Kurdistan) tra balli, canti e comizi. In Turchia la celebrazione che da due anni non è più vietata dalle autorità ha visto una grandissima partecipazione soprattutto nella città di Dijarbakir (oltre due milioni di persone), Semiurfa e Istanbul, dove però al termine del raduno si sono registrati scontri con le forze di sicurezza. Continua a leggere



In moto per il mondo a raccontare la solidarietà

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Anna e Fabio Stojan lavoravano fino a qualche anno fa nel mondo della pubblicità milanese. Appassionati di viaggi hanno abbandonato la carriera per dedicarsi a quello che sognavano: girare il mondo in moto e aiutare chi ha più bisogno. Nei loro viaggi su due ruote fanno tappa in luoghi remoti per visitare progetti solidali che poi raccontano. Due “testimoni” che vedono con i propri occhi e descrivono quanto è stato fatto con i soldi di chi ha donato un aiuto alle popolazioni più lontane. Continua a leggere