E’ iniziata l’era dei robot killer?

 

Iran, il luogo dell’attacco

A fine novembre 2020 in Iran Mohsen Fakhrizadeh, uno dei più importanti scienziati nucleari iraniani è stato colpito da una scarica letale di proiettili mentre si spostava in auto. Anche se nessuno lo confermerà mai, l’uomo sarebbe stato ucciso in un’operazione di intelligence israeliana, in cui sarebbe stata utilizzata un’arma mai vista prima: una mitragliatrice attivata da remoto a più di 1.600 chilometri di distanza, e comandata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale per regolare la precisione degli spari tenendo conto di ritardo delle immagini, delle vibrazioni prodotte dal contraccolpo e della velocità dell’auto dello scienziato. Subito dopo l’attacco l’arma, nascosta in un furgoncino parcheggiato, si sarebbe autodistrutta con un’esplosione.

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Il “lupo solitario” preso a Parigi

il volto del sospetto diffuso dalla polizia


Alla fine lo hanno trovato, in un auto mentre cercava di uccidersi, a nord di Parigi. Si chiama Abdelhakim Dekhar, ha 50 anni, ed è stato condannato a 4 anni di carcere nel 1998aveva fornito il fucile a due giovani rapinatori che nel 1994 uccisero 4 persone per le strade della Capitale. Ma non è stato facile trovarlo nonostante la polizia avesse la sua foto, il suo Dna, i filmati che lo ritraevano mentre entrava nella sede della tv BFM, minacciava gli impiegati con il fucile. E poi di quando entrava nella sede di Liberation e sparava ad un fotografo, Cesar 23 anni, quindi al quartiere degli affari della Defence, sparava davanti ad una banca, sequestrava un automobilista e poi svaniva nel nulla.
Una caccia all’uomo durata tre giorni. Continua a leggere