Le fotografie che ho scattato a Parigi durante i giorni degli attacchi terroristici. Dallo sconcerto iniziale alla grande manifestazione contro il terrore. Una settimana che la Francia e l’Europa non dimenticheranno per lungo tempo. Ecco giorno per giorno gli appunti del cronista sul campo
Mercoledi’ 7
Atterro a Parigi alle 17 e 30. Corsa alla sede di Charlie: ci sono decine di tv, centinaia di poliziotti e grande sgomento. La Francia non ha ancora ben capito cosa sia accaduto.
Giovedì 8
Di primo mattino corsa a Montrouge: uccisa una poliziotta per strada. Gli investigatori sostengono che non c’entra con la strage di ieri, ma capisco subito che non è così. I testimoni parlano di un uomo con giubbetto antiproiettile e mitra in mano. Non è semplice criminalità.
Venerdì 9.
Al mattino i due fratelli Kouachi prendono ostaggi fuori Parigi. A pranzo nuova presa di ostaggi a Port De Vinceness: la città sembra impazzita. Ovunque sirene. Nei bar la gente dice: “è guerra”!
Sabato 10
Si comincia a capire che c’è un legame tra gli attacchi. Grande commozione, fiori e biglietti nei luoghi colpiti. Continui falsi allarmi. Città assediata e inquieta.
Domenica 11.
In piazza tutta Parigi, moltissime famiglie con bambini, per dire la città è nostra, non abbiamo paura. Applausi ai parenti delle vittime, alla polizia e ai giornalisti che sventolano i loro tesserini per riaffermare la libertà di stampa, di satira e di opinione.