All’estero è quasi obbligatorio, in Italia sta cominciando a diventare una prassi: i giornalisti, i cameraman e i fotografi che vanno sui fronti di guerra devono essere adeguatamente preparati. E così dopo i corsi lanciati dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana assieme allo Stato Maggiore della Difesa, al Corso in memoria di Maria Grazia Cutuli, nascono stages e training camp destinati ai cronisti che vanno a raccontare quanto avviene al fronte con quale nozione sui rischi e la sicurezza. Da pochi giorni si è concluso ad Arvier (val d’Aosta) il primo War Reporting Training Camp. “Chi va in zone di guerra deve essere preparato” ci spiega cristiano Tinazzi, inviato su diversi fronti di guerra, uno dei fondatori dell’iniziativa. Continua a leggere