“Il Medioriente come lo conoscevamo non esiste più e non so cosa ci sarà dopo. Certo bisognerà ricostruire la fiducia tra cristiani e musulmani e non sarà una cosa facile. Ma è necessario farlo”. Padre Pierbattista Pizzaballa è uno di quei frati che parla in modo semplice e che affronta incredibili difficoltà come se nulla fosse. E’ il Custode di Terra Santa, responsabile dei cristiani in Medioriente. Vive a Gerusalemme ma si sposta tra Iraq e Siria dovunque la guerra minacci fedeli, sacerdoti, chiese e monasteri.
“Ad Aleppo” – racconta – “cristiani e musulmani contano i morti ciascuno per conto proprio, secondo la fede di appartenenza. Questo dimostra che non c’è più fratellanza, che ogni rapporto è da ricostruire”. Lo incontro a Roma dove è venuto per parlare di quanto sta accadendo ad un affollatissimo incontro organizzato dalla fondazione Avsi e dalla rivista Oasis. Continua a leggere
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Le prime immagini degli italiani in Iraq
Il campo è fatto di tende, per ora una dozzina, nei pressi di Erbil, la capitale del Kurdistan Iracheno. La missione è quella decisa dal governo nell’ambito della coalizione internazionale per contrastare l’avanzata dell’ISIS. I compiti dei soldati italiani in Iraq per ora sono di sorvolo aereo e addestramento delle forze di sicurezza curde. Siamo andati a vedere come e poi in prima linea con i Peshmerga. Continua a leggere
“Io rapita come schiava dell’ISIS”
“Ero al mio villaggio con la mia famiglia quando sono arrivati i miliziani dello Stato Islamico. Hanno separato le donne dagli uomini e quella è stata l’ultima volta che ho visto mio marito”
Incontro Amsha (nome di fantasia scelto da lei) 19 anni, in un luogo segreto vicino a Dohuk, nel Kurdistan a nord dell’Iraq a circa 80 chilometri da Mosul, capitale irachena del Califfato. La ragazza racconta con lucidità come è finita tra le schiave sessuali dell’Isis. Continua a leggere
Califfollywood: il promo dell’ISIS
Qui il video integrale dell’Isis
Ancora una volta il cosidetto Stato Islamico o Califfato dell’Iraq e della Siria lancia in rete un video. L’ultimo si intitola “Flames of War”, “fiamme di guerra”, sottotitolo: la lotta è appena cominciata, ed è un vero e proprio trailer realizzato con immagini, grafica e montaggio di altissimo livello.
Il filmato, una sequenza di esplosioni, soldati americani feriti, fiamme e uomini mascherati, dura appena 50 secondi e si conclude, come tutti i promo che siamo abituati a vedere al cinema, con la scritta “Cooming soon”, “Prossimamente”. Continua a leggere