Nelle ultime settimane la crisi nel nord della Nigeria è arrivata all’attenzione del mondo soprattutto dopo il sequestro delle studentesse da parte del gruppo Boko Haram. Leonello Fani, 35 anni, di Bracciano, da tempo lavora in Nigeria per l’assocazione Apurimac di cui è il responsabile paese. Continua a leggere
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“Io nel convoglio di donne e bambini sotto attacco”
“In quei momenti bisogna mettere da parte la paura e aiutare le persone che hanno bisogno” racconta Giuseppe Linardi, 28 anni, di Mantova, Emergency Response Coordinator dell’organizzazione Intersos, che nella Repubblica Centroafricana si trovava a bordo di un convoglio con oltre mille sfollati attaccato da uomini armati nei giorni scorsi.
Quel che ho visto nel baratro del Sud Sudan
“Se usciamo da qui ci uccidono tutti, uomini, donne e bambini” mi spiega con gli occhi grandi della paura un ragazzo. Sulla fronte ha le tipiche cicatrici segno di riconoscimento delle tribù Nuer ed è terrorizzato come le decine di migliaia che hanno cercato scampo qui nella base delle Nazioni Unite a Juba, capitale di uno sfortunato Sud Sudan. Venerdì un altro campo dell’Onu a Bor pieno di rifugiati è stato attaccato con decine di morti. Quello che è in corso in questa terra d’Africa dimenticata somiglia sempre più ad un genocidio che nessuno sembra in grado di fermare. Questo il racconto del viaggio assieme ai volontari dell’Avsi in un Sud Sudan sull’orlo della catastrofe. Continua a leggere
In moto per il mondo a raccontare la solidarietà
Anna e Fabio Stojan lavoravano fino a qualche anno fa nel mondo della pubblicità milanese. Appassionati di viaggi hanno abbandonato la carriera per dedicarsi a quello che sognavano: girare il mondo in moto e aiutare chi ha più bisogno. Nei loro viaggi su due ruote fanno tappa in luoghi remoti per visitare progetti solidali che poi raccontano. Due “testimoni” che vedono con i propri occhi e descrivono quanto è stato fatto con i soldi di chi ha donato un aiuto alle popolazioni più lontane. Continua a leggere
Al via la Fabbrica del sorriso
Per l’undicesimo anno Mediafriends Onlus realizza La Fabbrica del Sorriso, storica iniziativa di solidarietà a favore dell’infanzia in Italia e nel mondo.
La raccolta fondi prese il via nel 2003 e, ad oggi, ha erogato più di 46 milioni di euro che hanno consentito a 111 associazioni di finanziare oltre 190 progetti in tutto il mondo. Continua a leggere
Il Venezuela tra caos e malcontento
Da febbraio il Venezuela è scosso da manifestazioni, scontri e violenze. Il numero delle vittime (oltre venti) continua a crescere mentre il governo del Presidente Maduro non riesce a riportare l’ordine. Ci spiega quello che sta accadendo Luis Turinese, un giornalista e fotografo venezuelano. Continua a leggere
“Il bambino soldato morto tra le mie braccia”
“Ogni giorno ci portano bambini colpiti da proiettili o feriti a colpi di machete”. E’ un racconto drammatico quello di Alessandra Napoleone, medico anestesista e rianimatore dell’ospedale Brotzu di Cagliari che per Emergency è appena andata in missione nella Repubblica Centroafricana, paese piombato in una guerra civile che rischia di trasformarsi in genocidio nel silenzio generale. Alessandra, madre di due figli, non è alla sua prima esperienza in zone di crisi, ma è rimasta profondamente colpita da quanto accade a Bangui, capitale del paese. In particolare non riesce a non pensare alla morte di un bambino soldato tra le sue braccia. Continua a leggere
Haiti: a 4 anni dall’apocalisse
Sono trascorsi 4 anni da quel 12 gennaio del 2010 quando un sisma devastante rase al suolo Port Au Prince, la capitakle di Haiti, uccidendo oltre 200 mila abitanti e causando milioni di senza tetto. Andai lì in quei giorni, in una delle trasferte più terribili che io ricordi: cadaveri per le strade, quasi tutti gli edifici crollati, gente affamata, caos.
Fiammetta Cappellini, capo progetto dell’Avsi, è rimasta ad Haiti ad aiutare le popolazioni. Con lei facciamo il punto 4 anni dopo. Continua a leggere
“La mia fuga tra gli spari dal sud Sudan”
“Le sparatorie sembravano non finire mai. Poi c’erano esplosioni fortissime come quando un carro armato ha distrutto la casa del vice presidente”: ha vissuto momenti difficili Anna Sambo che si trovava a Juba, capitale del Sud Sudan, nel momento in cui è esplosa una nuova guerra tra diverse fazioni armate. Lei, come altri operatori umanitari italiani, sono stati evacuati in tutta fretta con un ponte aereo militare organizzato dall’Unità di crisi della Farnesina. Continua a leggere
Siria: “La finta strage del pane”
“Ho visto una delle stragi del pane ad Halfaya, a sud di Aleppo. In realtà mi è sembrato tutto preparato, una messa in scena. I ribelli mettevano i pezzi di pane nelle pozze di sangue per fare le riprese televisive e dare la colpa al regime. Secondo me non c’era neppure stato un bombardamento aereo, ma una bomba piazzata all’interno della panetteria”. Ha pochi dubbi Danilo Calogiuri, fotografo leccese di 31 anni, che in Siria ha trascorso due mesi: quella che ha visto era una delle tante operazioni di disinformazione in atto nel paese in guerra. Ex militare dei “Combat Camera Team” dell’esercito italiano ora Danilo lavora per Whiroo photo. Le sue immagini sono state pubblicate da molti giornali, a cominciare dal New York Times. Continua a leggere