“Ero al mio villaggio con la mia famiglia quando sono arrivati i miliziani dello Stato Islamico. Hanno separato le donne dagli uomini e quella è stata l’ultima volta che ho visto mio marito”
Incontro Amsha (nome di fantasia scelto da lei) 19 anni, in un luogo segreto vicino a Dohuk, nel Kurdistan a nord dell’Iraq a circa 80 chilometri da Mosul, capitale irachena del Califfato. La ragazza racconta con lucidità come è finita tra le schiave sessuali dell’Isis. Continua a leggere
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“Al freddo, in tende di fortuna”
“E’ arrivata la prima neve sugli altopiani e migliaia di persone sono al gelo, in tende fatte di teli e cartone”. Da Cornate d’Adda nella Brianza Chiara Nava è arrivata ai confini della Siria per aiutare i profughi in fuga dalla guerra. Settecentomila in Giordania, un milione e settecentomila in Libano. “Stiamo portando coperte, abiti caldi e stufe” ci racconta “ma le persone sono sparse ovunque, fuori dalle città, in accampamenti di fortuna e le temperature sono sempre più basse”. Continua a leggere
Quel che ho visto nel baratro del Sud Sudan
“Se usciamo da qui ci uccidono tutti, uomini, donne e bambini” mi spiega con gli occhi grandi della paura un ragazzo. Sulla fronte ha le tipiche cicatrici segno di riconoscimento delle tribù Nuer ed è terrorizzato come le decine di migliaia che hanno cercato scampo qui nella base delle Nazioni Unite a Juba, capitale di uno sfortunato Sud Sudan. Venerdì un altro campo dell’Onu a Bor pieno di rifugiati è stato attaccato con decine di morti. Quello che è in corso in questa terra d’Africa dimenticata somiglia sempre più ad un genocidio che nessuno sembra in grado di fermare. Questo il racconto del viaggio assieme ai volontari dell’Avsi in un Sud Sudan sull’orlo della catastrofe. Continua a leggere
Haiti: a 4 anni dall’apocalisse
Sono trascorsi 4 anni da quel 12 gennaio del 2010 quando un sisma devastante rase al suolo Port Au Prince, la capitakle di Haiti, uccidendo oltre 200 mila abitanti e causando milioni di senza tetto. Andai lì in quei giorni, in una delle trasferte più terribili che io ricordi: cadaveri per le strade, quasi tutti gli edifici crollati, gente affamata, caos.
Fiammetta Cappellini, capo progetto dell’Avsi, è rimasta ad Haiti ad aiutare le popolazioni. Con lei facciamo il punto 4 anni dopo. Continua a leggere
“La mia fuga tra gli spari dal sud Sudan”
“Le sparatorie sembravano non finire mai. Poi c’erano esplosioni fortissime come quando un carro armato ha distrutto la casa del vice presidente”: ha vissuto momenti difficili Anna Sambo che si trovava a Juba, capitale del Sud Sudan, nel momento in cui è esplosa una nuova guerra tra diverse fazioni armate. Lei, come altri operatori umanitari italiani, sono stati evacuati in tutta fretta con un ponte aereo militare organizzato dall’Unità di crisi della Farnesina. Continua a leggere