Caduto il regime di Assad in Siria si aprono le carceri ed emergono gli orrori e i segreti della dittatura, si cercano notizie di migliaia di scomparsi. Tra loro anche Paolo Dall’Oglio, missionario italiano rapito in circostanze misteriose il 29 luglio 2013. Ho raccolto la speranza della sorella, Francesca.
“Chiaramente nel mio cuore c’e’ il desiderio che si possa trovare una verità su Paolo. da notizie che io avevo avuto locali, ma chiaramente non confermate, era proprio che paolo fosse prigioniero del regime, in un carcere alla periferia di Damasco, vicino all’aeroporto.”
Sono state tante in questi 11 anni le testimonianze e le informazione, spesso poi rivelatisi false, sulla sorte del gesuita italiano, che era stato espulso dal paese per poi farvi ritorno dopo un anno in una zona controllata dagli insorti.
“Paolo ha preso le parti della rivoluzione, della primavera araba, ma Paolo è un uomo di dialogo quindi lui era pronto ad aprire un dialogo anche con il Regime se fosse stato disponibile.”
Nel vostro cuore c’e’ ancora una speranza?
“Si c’e’ ancora una speranza, e questa speranza non è solo mia o nostra ma vedo anche in questi giorni che mi arrivano messaggi delle persone più impensabili che mi dicono speriamo, speriamo che si sappia qualcosa. La speranza che possa uscire vivo c’è, ma siamo pronti a tutto chiaramente.”
Qui l’intervista trasmessa dai tg Mediaset: https://www.tgcom24.mediaset.it/2024/video/padre-dall-oglio-la-sorella-non-dimenticatevi-di-mio-fratello-_91389775-02k.shtml