Il Tibet festeggia sotto assedio

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In esclusiva su Zone di Crisi le immagini dei festeggiamenti del nuovo anno in Tibet che si sono svolti sotto stretta sorveglianza militare cinese. Centinaia di agenti e soldati in assetto anti sommossa sono stati mobilitati attorno ai principali monasteri dell’altopiano dove si sono svolte le tradizionali feste in occasione del Monlam, l’inizio del nuovo anno, nel timore delle autorità di Pechino di nuove proteste anticinesi.

Migliaia di pellegrini si sono riuniti nei giorni scorsi attorno ai monasteri per assistere alle danze sacre, alle esposizione delle grandi immaggini di Buddha sulle montagne e alla creazione di statue di burro di yak, rituali che segnano l’inizio della nuova annata e l’avvio della Primavera nelle regioni del Tibet. Festeggiamenti in un clima di grande tensione per il timore di nuove immolazioni di tibetani. Nonostante il dispiegamento di polizia e vigili del fuoco il 6 febbraio un giovane si è dato fuoco a pochi chilometri da Repkong, nella regione autonoma del Sichuan. Il 15 febbraio un ragazzo di 25 anni, ex monaco del monastero di Kirti nella regione di Ngaba, si è autoimmolato in una località non precisata. Sono saliti così a 127 i drammatici gesti di auto immolazione da parte di tibetani dal 2009.