Zone di crisi

Il “lupo solitario” preso a Parigi

il volto del sospetto diffuso dalla polizia


Alla fine lo hanno trovato, in un auto mentre cercava di uccidersi, a nord di Parigi. Si chiama Abdelhakim Dekhar, ha 50 anni, ed è stato condannato a 4 anni di carcere nel 1998aveva fornito il fucile a due giovani rapinatori che nel 1994 uccisero 4 persone per le strade della Capitale. Ma non è stato facile trovarlo nonostante la polizia avesse la sua foto, il suo Dna, i filmati che lo ritraevano mentre entrava nella sede della tv BFM, minacciava gli impiegati con il fucile. E poi di quando entrava nella sede di Liberation e sparava ad un fotografo, Cesar 23 anni, quindi al quartiere degli affari della Defence, sparava davanti ad una banca, sequestrava un automobilista e poi svaniva nel nulla.
Una caccia all’uomo durata tre giorni.

Il primo problema era dare un nome al volto ripreso dalle telecamere a circuito chiuso. Alla polizia di Parigi sono arrivate oltre mille segnalazioni di riconoscimenti. Una sola era quella giusta.

Poi c’eranoi filmati delle telecamere di sorveglianza, circa trentamila a Parigi. Ore e ore di girati da visionare in tutte le zone della capitale dove l’uomo si è mosso: video di sicurezza delle banche, dei centri commerciali, del traffico, delle stazioni della metropolitana, dei treni e degli autobus. Una quantità enorme di materiale al vaglio degli inquirenti, in una città con cinque milioni di abitanti.

Poi il profilo del soggetto tracciato dagli esperti: apparentemente agisce da solo, senza un’organizzazione. Un lupo solitario lontano da bande o organizzazioni dove ci sono infiltrati o informatori. Non si conoscono le sue motivazioni, non ci sono rivendicazioni.

Dai suoi atti si può solo pensare che sia una persona “arrabbiata” con i media (ha assalito due redazioni giornalistiche, la tv BFM e il giornale Liberation) e che ritenga di aver subito un qualche torto. Ma i suoi piani non li conosceva nessuno. “Ho delle bombe e sono pronto a tutto” aveva detto all’automobilista che ha sequestrato per 20 minuti. Poi è fuggito su un treno della linea regionale.

E’ furbo (si è cambiato di abito dopo l’assalto a Liberation) ma non determinato: nel primo assalto ha rinunciato a sparare e ha detto “la prossima volta ve la farò pagare”. Così ha fatto.

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