Cinquanta italiani nell’inferno di Bangui

Cinquanta militari italiani sono arrivati nella Repubblica Centrafricana dilaniata dalla guerra civile. Staranno nella capitale Bangui, presso la base ‘Ucatex’ nell’ambito della forza multinazionale voluta dall’Unione Europea che opera nella capitale del Paese africano dallo scorso 15 giugno, con l’obiettivo di riportare la sicurezza e consentire l’assistenza umanitaria alla popolazione civile minacciata dai violenti scontri tra fazioni opposte iniziati alla fine del 2013, che hanno causato migliaia di vittime e l’esodo di più di un milione e trecentomila persone.
La componente militare EUFOR RCA a Bangui è costituita da circa 750 soldati di diverse nazioni e comprende anche una forza di polizia. Le attività avvengono nel quadro della risoluzione ONU 2134 del 28 gennaio 2014 e della decisione del Consiglio Europeo del 10 febbraio, con le quali veniva autorizzata un’operazione militare di stabilizzazione per assicurare in prospettiva la transizione verso la missione delle Nazioni Unite denominata MINUSCA. image001

Il contributo militare italiano è costituito da un distaccamento dell’8° reggimento genio guastatori della brigata paracadutisti ‘Folgore’, cui si aggiungono alcuni elementi dello staff del comando di EUFOR RCA a Bangui. Tra i compiti previsti per i genieri quello di garantire la mobilità delle forze europee, la bonifica di residuati bellici e la realizzazione di lavori infrastrutturali in favore della popolazione e del governo locale. I militari italiani avranno tra l’altro il compito di monitorare la ricostruzione di un ponte, finanziato dall’UE e affidato a imprese locali.

Il contingente italiano disporrà di un parco mezzi del genio e di veicoli blindati ‘Lince’ dotati di torretta remotizzata ‘Hitrole’, il sistema d’arma italiano ad elevata tecnologia sviluppato per la protezione degli equipaggi. La Francia ha assunto il comando della missione dell’Unione Europea con il Generale di Divisione Philippe Pontiès, quale Operational Commander presso il quartier generale di LARISSA e con il Generale di Brigata Thierry Lion a Bangui.
Con il contingente italiano si completa lo schieramento di EUFOR (quasi mille militari) con la partecipazione di Francia, Spagna, Polonia, Finlandia, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Estonia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Lituania, Lettonia e Georgia.

10 risposte a “Cinquanta italiani nell’inferno di Bangui

  1. E se qualcuno di questi approdati all’inferno ci lascia la pelle, lo chiameremo eroe e gli dedicheremo un bel funerale di stato a mo’ di risarcimento?

  2. Ragazzi l’africa è una brutta bestia , la folgore c’è già stata in altri tempi ed occasioni.
    meglio che tornate a casa , li non c’è nulla e nessuno da salvare.! Se è una guerra civile, si devono sistemare da soli!.
    Portatevi i sacchi di plastica, serviranno di sicuro.
    Io vorrei conoscere l’i…..a che vi ha mandati! magari col sedere roma.

  3. ….auguriamoci che questi circa 1000 militari e in particolare i 50 italiani siano i portatori riescano a far germogliare i i primi segni del bene la dove ce ne sarà molto bisogno…

  4. Prima di mettere naso negli affari altrui (vedi Irak, Libia, Kossovo) con effetti peggio della cura, difendiamo i nostri confini e le nostre città ormai in mano alla delinquenza di impoprtazione

  5. da CC Par. in congedo, tenete alto l’unico vanto italiano che abbiamo e non fvi fate inpallinare, per questo ci manderemo i nostri burocrati.
    un grande abbraccio

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